Mi chiamo Alexander Ivermack, sono nato su Lave nella regione di Kadia, formata da una moltitudine di isole circondate dal mare. La mia famiglia lavorava li alla produzione di energia, l'attività principale della regione. Dopo qualche anno, intorno ai 10, ci siamo trasferiti nella città di Ashoria nella regione di Firstfall. Mi avvicinavo all' adolescenza e ritrovarmi nella città commerciale piu florida di Lave neanche vi dico cosa significasse...un'aria di libertà che provai solamente una seconda volta nella mia vita, quando decollai per la prima volta da Lave Station. Affascinato dal mondo che mi circondava e incuriosito dalle storie dei Patriarchi Imperiali che commerciavano in città...presto mi resi conto che avrei voluto viaggiare per visitare tutti quei posti di cui avevo sentito parlare. I miei avevano aperto un'attività nei pressi del molo spaziale, e sebbene non fosse molto remunerativa fu piu che sufficiente per finanziare i miei studi in Fisica Teorica e Applicata. All' età di 25 anni ero pronto per scoprire cosa il mondo avesse in serbo per me, lavorai per un periodo in un laboratorio di ricerca in orbita sulla Lave Station, nenanche fossi uno schiavo, e appena misi abbastanza soldi da parte comprai la mia prima nave, se cosi si puo dire, un Sidewinder di seconda mano. Ne conoscevo il funzionamento perfettamente, ne ero fiero. Dal principio che regolava il salto in supercruise, alla decelerazione gravitazionale dovuta alla presenza dei pianeti, io di quella nave conoscevo tutto!!!....ma sapere le cose in teoria non ti salva nello spazio aperto e appena sganciai gli ormeggi, dopo essere uscito dal dock della Stazione, tutto quello che pensavo di sapere svani e mi trovai da solo a ricominciare da zero...
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Spazio, Universo, Ultima frontiera, per molti letale, per altri l’esilio, per me, Alexander Ivermack, semplicemente una nuova casa. Non ti perdona il minimo errore, ti priva di ogni sicurezza che pensavi di avere. Dietro quella maschera di mistero e avventura si cela il volto di un giudice spietato, con le sue regole che non hanno eccezioni. Eppure non resisti all’Universo, alla sua vastità, alla quantita' di pianeti e di stelle che ti circondano tutt'intorno, in attesa di essere esplorate e scoperte per la prima volta: le brillanti nebulose dipinte di rosso vermiglio, i canyon profondi dei pianeti rocciosi, le distese ghiacciate di asteroidi, per non parlare di quei mondi incontaminati abbracciati dagli oceani, mondi abitati da forme di vita sconosciute, un pallido ricordo di Lave e della Terra, porti sicuri a cui non vedi l'ora di approdare dopo anni luce di silenzio e solitudine. E quel vuoto, che sembra subito volerti inghiottire, prende presto le sembianze di un vecchio amico che ti fa compagnia lungo il viaggio, che protegge la tua nave e ti culla in quegli abissi senza fine. Ti senti al sicuro, percepisci un' immobilità quasi irreale dove silenzio e oscurità, uniti insieme, danzano sulle note di The Blue Danube. Ti concede tutto il tempo che ti illudi di avere, ti afferra la spalla e ti sussurra che tutto andrà bene convincendoti che tutto sommato sei ancora tu, ignaro e spavaldo, all’apice della tua presunzione, a tenere le redini della tua vita...