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waypoint 7

01 Nov 2021Picoblu
Data Astrale 31.10.3307
Bleethuae MI-B d402 A

Non descrivo in questa nota gli avvenimenti che mi hanno impedito di lasciare la Magellano in queste ultime settimane.
Oggi però ho scontato tutti gli anni luce che avevo arretrato: 23000 LY in poche ore.

Ore 22:00
_Il Commodoro Alphetto, comandante della Magellano, mi ha raggiunto mentre sono in esplorazione in un sistema a pochi anni luce dal sistema in intestazione. In poche ore abbiamo esplorato due sistemi, nei quali abbiamo trovato forme di vita interessanti. Il suo equipaggiamento comprende anche la tuta Artemis, la preferita tra gli esploratori, con tutti i gadget necessari per la raccolta di campioni biologici. Dopo qualche scambio di battute, il Commodoro contatta la plancia di comando della Magellano e in pochi minuti traccia la rotta per Sagittarius A, "Esplorer Anchorage", la stazione più vicina. "Così potrai averla anche tu" mi dice "La rotta che ho tracciato ci permette di arrivare con poco più di 50 salti. Andiamo con la mia ASP, con la tua dovresti farne circa 80. Sali a bordo, ti accompagno io."
Nelle mie esplorazioni me la sono sempre cavata da solo. Niente compagnie, niente amicizie. Solo io e l'infinito. Le chiacchiere si limitavano a qualche comando vocale col computer di bordo. Le voci umane, invece, a qualche notiziario GalNet. Ed ora, per la prima volta, mi veniva proposto un viaggio in compagnia.
Meritavo tutto questo? Non lo so. Forse è lo stesso spirito di esplorazione, quello che ci accomuna, che lo ha spinto a farmi questa proposta. Lui ha decine e decine di migliaia di anni luce alle sue spalle. Sono relativamente giovane e piccolo al suo confronto. Posso solo tacere ed imparare.
"D'accordo" ho detto al termine di una breve discussione "accetto."
"Sali a bordo, partiamo immediatamente"

La sua ASP è un mostro di tecnologia. Ogni singolo elemento è stato curato al massimo dai migliori ingegneri della galassia. Moduli Guardian aggiungono prestazioni incredibili al Salto. Niente a che vedere con la mia piccola "Malota".
Sento la sua voce in cuffia. "Stai lì tranquillo, ti porto io. Al massimo fammi un caffè ogni tanto"

Viaggiare in compagnia è ben altra cosa. Poco spazio alle meditazioni. E andiamo dannatamente di fretta. Qualche battuta, una barzelletta.
"Prepara i sacchetti per il vomito" mi dice. Non ho il tempo di replicare che di fronte a noi vedo la più mostruosa delle creature spaziali: una stella di neutroni, a pochi LS di distanza da un sole di tipo G, che ruota ad una velocità impressionante, tanto da creare un cono compatto di particelle azzurre anzichè le solite armoniose spirali. La paura mi ha fatto urlare in cuffia. Alphetto, anzichè frenare, accelera e ci spinge in mezzo alle due stelle, sfiora la G, attiva il fuel scoop e contemporaneamente, nel cono della Neutron, sovraccarica l'FSD. Sono in preda al terrore. In cuffia sento la sua voce rassicurante:
"Preparati per il prossimo salto"
Nel frattempo l'ASP vortica senza controllo. L'idrogeno entra copiosamente nei serbatoi. La voce metallica annuncia "FSD, supercharged" e, subito dopo, "four, three, two, one"
Nel tunnel vomito l'anima.
"Come diavolo hai fatto?" chiedo. Lui ride.
Non solo ha eseguito con assoluta sicurezza e contemporaneamente due manovre, una delle quali la più rischiosa in assoluto, ma ha persino lasciato i comandi per consultare la mappa di bordo tracciando il salto successivo. La sua non è follia. E' profonda conoscenza della nave, dei limiti, dei pericoli. E' esperienza.
Ho solo da imparare. Tacere e imparare.
Dannazione, 23000 anni luce così non so se li reggerò.

Ore 2:30
Siamo ritornati. Vivi. Un po' affumicati ma vivi.
Ho lo stomaco decisamente accartocciato.
"Peccato" mi dice mentre mi congedo da lui "neanche il tempo di un drink al bar"
"Grazie di tutto Commodoro, non lo reggerei un drink. Mi hai già ubriacato abbastanza."
Ride.
Non sa che ho visto la morte in faccia decine di volte. Non sa quanto ho dovuto lottare contro la mia paura. Stelle di neutroni orrende, surriscaldamenti oltre il 100%, scooping al limite. Tutto ad una velocità che non credevo umanamente possibile.
Non dimenticherò mai questo viaggio.
Non potrò mai ringraziare abbastanza il Commodoro Alphetto.
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