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8-3-3309, circa 5000 anni-luce da Niu Hsing

08 Mar 2023Emma Adama
Quando viaggiamo di fretta non c'è granché da fare sulla Entropy. I meccanici e Sal sono i più impegnati perché devono assicurarsi che il Frame Shift Drive si raffreddi correttamente dopo ogni salto e non gli è concesso molto tempo. Normalmente i motori a curvatura di questa nave old school impiegano sui tre minuti per scendere alla temperatura di funzionamento. I ragazzi e le ragazze che si occupano della manutenzione indossano speciali tute che resistono alle temperature raggiunte dal motore FSD. Tre minuti è il tempo concesso per controllare tutto dopodiché viene impostata una nuova rotta e la temperatura dei motori riprende a salire.
In sala comando tutto procede nella norma. Navarro tiene d'occhio gli innumerevoli display ed il tablet per controllare le mappe stellari, assicurandosi che ogni salto compiuto sfrutti al massimo le capacità della vecchia signora.
Sarà vecchia ma i suoi bravi 500 anni-luce li salta.
Madeline come sempre è incredibile. Appena arrivati in un nuovo sistema ne controlla le mappe e le confronta con i dati ottenuti dalle scansioni che esegue subito dopo aver comunicato all'Intero equipaggio l'esito del salto e la programmazione del successivo. Sulla sua postazione, vicino ai monitor c'è una tazza da caffè, nera, con la scritta "best ATC in da Galaxy". Sorseggia il caffè senza guardare mentre compie altre azioni e non si accorge che ogni volta ne fa cadere qualche goccia pericolosamente vicino alla consolle. Ora capisco perché ha sempre l'uniforme macchiata sul lato destro... È una ragazza un po' maldestra alle volte ma quando parla con il suo accento francese si rende così adorabile che la si perdonerebbe anche se mandasse l'intera Entropy in corto circuito.
In corto circuito di certo ci vanno Aiza Benson e Macey Peterson quando la vedono. E non solo loro: al suo ingresso nella sala comune la metà delle teste presenti si gira all'unisono e altrettanto sincroni sono i ceffoni che le riportano al loro originale orientamento.
Aiza tiene sempre un quarto sgabello nascosto dietro il bancone e lo tira fuori solo quando vede Madeline e così si assicura che lei abbia un posto davanti ai suoi occhi. Quando poi arriva Macey, dagli hangar, solitamente non ha l'accortezza di farsi una doccia preventiva e nel sedersi vicino a Madeline imbratta tutto ciò e ciascuno che si trovi nel raggio di un metro. Aiza alza le braccia al cielo, impreca nella sua lingua natia, che da come suona sembra di una zona settentrionale della Bolla, e dovendosi dedicare a togliere il grasso che Macey porta dalle officine si trova esclusa dalla feroce caccia. Macey davanti a Madeline perde la capacità di stare in equilibrio e completa l'opera urtando il boccale. Se non avessimo gli stivali magnetici a tenerci ancorati al pavimento dovremmo mettergli un sonaglio per non perdercelo. Madeline è una persona paziente e non dice nulla ma la sua uniforme ora ha due macchie a tenersi compagnia. Solitamente mi siedo sul divanetto vicino alla grande vetrata che dà sul lato destro della gigantesca nave. Ai tavoli vicino a me ci sono ragazzi che giocano a carte urlando come galeotti. Si gioca rigorosamente a soldi, o collanine o attrezzi o qualsiasi cosa possa essere di valore tra le scure paratie che ci circondano. Fanno un baccano infernale ma non me la sento di dire nulla, in fondo qui ci viene chi ha già lavorato e sta riposando. Merrill Tanner, l'ufficiale che ha i contatti con le autorità, si siede vicino a me e propone una partita. Riesce a scucirmi 80 crediti. Gli auguro di pestare i piedi agli dei di Kobol e lui che conosce un po' tutti i modi di dire delle varie sottoculture della bolla comprende la grave blasfemia e per farsi perdonare mi porta un whisky di Lave. Vorrei insultarlo di nuovo per la pessima scelta ma mi freno giusto in tempo. Non tutti possono conoscere i miei gusti, diamine.

Il baccano inizia ad affievolirsi ed in quel momento fa il suo ingresso Theodora Shepherd, la cartografa. Il suo compito, svolto con professionalità, è tenere le mappe aggiornate scambiando informazioni con l'Istituto Universal Cartographics. Macey la vede entrare e capisce che presto finirà vicino ad Aiza, nell'angolo degli esclusi. La cartografia ha un grande ascendente su Madeline, che appena vede Theodora si alza per salutarla con grande rammarico ed invidia di Aiza e Macey. Le due vengono verso di me. Ne approfitto per alzarmi e andarmene lasciando a loro due la vista sulle stelle ma appena varco la soglia della sala mi appare Sal davanti. Mi prende per un braccio e mi riporta dentro, mi fa sedere al bancone e ordina altro whisky di Lave. Ringrazio ma cambio il mio ordine in whiskey alla bertrandite, poi faccio notare a Sal che non abbiamo mai avuto la confidenza necessaria perché lui possa tirarmi così per il braccio. Porta due dita alle labbra a simulare un tiro di sigaretta e mi fa l'occhiolino... Capisco: dalle sue parti se condividi l'Onion Head significa che c'è fiducia reciproca.
I successivi tre giri sono accompagnati dallo sproloquio di Sal. Mi parla di come funziona un motore FSD, argomento su cui potrei ben istruirlo io, ma lascio stare. Poi si mette a raccontarmi aneddoti sulla Entropy risalenti a prima che mi venisse assegnata. Aneddoti che conosco a menadito ma anche stavolta taccio. La conversazione finisce quando mi invita a fumare "in un posto che conosce vicino al reattore 2". Alzo un sopracciglio, lo fisso incredula per la proposta. 'Sto ragazzino ha la metà dei miei anni ma la sua impertinenza è quasi divertente. Sarebbe finita con lui espulso da un hangar senza i cavi di sicurezza ma Aiza si intromette per salvare il salvabile. Mi chiede se ho saputo delle ultime dal laboratorio. Ovviamente no, figuriamoci se le notizie arrivano prima a me che alla barista...

Ringrazio i presenti e mi alzo, stavolta per andarmene a prescindere da chi mi si pari davanti.
Raggiungo la Freeman nel laboratorio. La trovo che sta con la faccia incollata ai monitor per leggere i dati scritti in caratteri minuscoli. Mi fa segno di tacere ed aspettare. La mia pazienza giornaliera è già quasi completamente evaporata ma mi trattengo.
Dopo diversi minuti di attesa mi mostra un file sul tablet. Finalmente ha decifrato il messaggio contenuto nel chip che impediva la corretta lettura dei dati dal POD.

\\decrittazione completa\\
14-5-3190, Dottor Roderick.

Sono alle strette. Vogliono usare la mia tecnologia per scopi malvagi. Avrei dovuto aspettarmelo. Stavo studiando una nuova terapia del dolore per i pazienti clinicamente sani e con una lunga vita davanti ma che l'avrebbero vissuta come dei vegetali. Ho assemblato una sostanza che se respirata ottiene accesso ai ricordi ed ai desideri nascosti nel cervello delle persone per poi inviare dei segnali che simulino una realtà in cui tutto è perfetto. Quando ho visto gli effetti sul primo paziente ho quasi pensato di ridurmi nel suo stato per fuggire anche io nel promettente e felice mondo indotto dagli effetti del "felicitol".
Pochi mesi dopo avevo addirittura perfezionato il farmaco quando sono venuto a sapere che ne esisteva un flacone, realizzato da non so quale corporazione ad uso militare che aveva l'effetto opposto: raccoglieva informazioni sulle più radicate paure insite nella mente del malcapitato e le riproponeva al povero bastardo che lo avesse inalato. Mi sono intrufolato nei loro laboratori e sono riuscito a sottrarre il farmaco. Lo metterò in uno dei POD di salvataggio di questa maledetta stazione e lo espellerò sperando che vada a finire dritto contro una stella.
Di certo mi prenderanno e farò una pessima fine, pertanto questo gesto suicida sarà il mio lascito all'umanità. Fanculo.
Dottor J. Roderick III

\\Fine messaggio \\

A quanto pare il POD ha viaggiato a lungo ma non è finito contro alcuna stella. Si è schiantato su un pianeta lontanissimo ed ha atteso oltre i 110 anni prima che arrivassi io a portarlo sulla Entropy. Ho perso metà equipaggio per questo scherzo ma non posso prendermela con il dottor Roderick...

Chiamo due guardie e mi assicuro che distruggano il POD, poi chiedo dell'appunto che era stato nascosto nella cassaforte. La dottoressa Freeman non ha saputo trovarne la combinazione. Senza combinazione una cassaforte è comunque inutile no? Tiro fuori l'arma al plasma e dopo aver aspettato che i bordi del buco praticato sullo sportello si raffreddassero ne estraggo il biglietto del vecchio direttore del laboratorio, il dottor Hernandez.
"Temo che sia peligroso! Meglio distruggerlo che aprirlo!"
Ma va, non mi dire.

Me ne torno ai miei alloggi. π mi accoglie graffiandomi le caviglie. Lo ringrazio, gli do dà mangiare, attivo la sicura della pistola, pongo la stessa sotto il cuscino e mi metto sul divano a dormire.

Firmato: Emma Adama
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