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17-3-3309. Atto finale. La ricerca di informazioni

20 Mar 2023Emma Adama
Quasi un'intera giornata passata a cercare nelle mappe, insieme a Theodora, e di TolaGarf's Junkyard non si trova traccia. Di certo non è nei pressi di Niu Hsing. Conosco queste zone a menadito e non ho mai sentito parlare di stazioni o insediamenti con un nome simile. Non so molto di Umbra. Non so se cercare nei territori della Federazione o dell'Impero o ancora in quelli dell'Alleanza. Non mi stupirei se saltasse fuori che una discarica si trovi nei sistemi controllati da quel porco di Archon Delain e i suoi viscidi pirati. Umbra si mischierebbe con loro? E che ne so...
Theodora è visibilmente avvilita ma non è colpa sua. Provo a farglielo capire ma non ho intenzione di farle da babysitter perciò ad un certo punto facesse un po' come le pare.
La ricerca termina quando π salta sulla scrivania mandando tutte le carte a terra. Mi prende l'impulso di scagliarlo fuoribordo ma mi trattengo.
Invito Theodora nella sala comune per mangiare qualcosa. Usciamo dalla mia cabina e Madeline si precipita da noi facendo cadere a terra la tazza che va in frantumi. Per fortuna, per sua fortuna, è vuota. Arrossisce per la vergogna, poi quando Theodora le promette di regalargliene una dalla sua collezione diventa paonazza. La scena è così stomachevole che opto per un pranzo solitario. Le due nemmeno si accorgono che me ne sono andata, prese dal loro civettare.

I tavoli sono tutti occupati. Ho scelto l'orario sbagliato per avere fame. Sal Kidney siede da solo e mi fa cenno di raggiungerlo. Fingo di non vederlo e mi giro per andarmene ma mi ritrovo davanti quel colosso di Kerry Cash a sbarrarmi l'uscita.
Mi guarda con tono di sfida.
Lo guardo con tono di sfida.
Dal bancone sento Aiza accettare scommesse per chi l'avrà vinta.
Tutti puntano su Kerry.
Estraggo la pistola e mi metto in posa, con la mano sinistra appoggiata sul fianco e la gamba destra distesa.
Ora tutti puntano su di me.
Kerry ordina due bicchieri di whisky alla bertrandite.
C'è chi arriva a svuotare il portafoglio tifando Kerry.
Mi giro a guardare Sal. Mi incita a non mollare. Rifiuto il whisky, ordino da mangiare e raccolgo tutti i soldi sul bancone, poi dico ad Aiza di offrire a tutti un giro della mia riserva di whisky.

Io, Kerry e Sal ci ritroviamo a mangiare insieme ad un tavolo da cui abbiamo una magnifica vista su un muro spoglio perché i tavoli buoni erano già occupati e Sal, arrivato poco prima di noi, essendo un reietto è stato relegato laggiù. Mangio in silenzio, riflettendo su come trovare la stazione che mi ha indicato Umbra. Sal sta sproloquiando come suo solito. Kerry lo ascolta con interesse più o meno genuino. D'un tratto mi chiede cosa stia turbando la mia mente. Gli parlo del problema, lui ci pensa e si fa venire in un baleno un'idea talmente ovvia che mi sento idiota per non averci pensato, ma anche tanto pericolosa che mi sento in colpa per averla davvero presa in considerazione.
Quando io e Lux abbiamo instaurato il governo ombra a Hodunin abbiamo gettato le basi per gli scambi commerciali con Niu Hsing e al contempo ci siamo assicurati una risorsa preziosa in termini strategici. Se riuscissimo ad entrare senza farci ammazzare potremmo provare a sfruttare i database della stazione per trovare TolaGarf's Junkyard.
Il problema è molteplice.
Tanto per iniziare, portare di nuovo la Entropy a un isolato da Niu Hsing significa andarsela a cercare.
Va poi sottolineato che le fazioni presenti a Hodunin non hanno gradito la nostra entrata e ci hanno sempre osteggiato. Le nostre facce sono appese ad ogni angolo e riportano una golosa taglia a sei zeri.
Mi sono fatta un sacco di amici nei quasi due anni di governo...
Il piano prende forma tra un bicchiere di whisky e l'altro.
Io e Kerry dovremo entrare usando corridoi secondari nella speranza di incontrare meno gente possibile. Dovremo, man mano che avanziamo, disturbare tutte le apparecchiature elettroniche che possano far scattare un allarme ma senza che il sabotaggio stesso venga scoperto. Una volta entrati nelle stanze ormai in disuso del dismesso governo ombra dovremo hackerare i server della stazione.
Un'altra missione suicida.
E stavolta non si tratta di un insediamento da quattro soldi. Qui parliamo di entrare nei server di Andrews Orbital.
Stavolta ci ammazzano, garantito.
Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere, increduli di aver veramente preso in considerazione un piano del genere. Sal chiede di venire con noi, il che provoca un'altra risata. Mi accorgo che le risate provengono anche alle nostre spalle. Senza che ce ne rendessimo conto si è andato formando un nugolo di impiccioni che ha ascoltato la stesura del piano.
Kerry indossa la sua espressione più seria e questo lo fa esplodere in un'altra fragorosa risata non appena cerca di dire qualcosa. Riesce a calmarsi, poi mi stupisce affermando che non scherzava sul piano, che ha tutto ciò che occorre per il sabotaggio e che dovrebbe essere in grado di rubare le informazioni prima che chiunque se ne accorga.
Gli rispondo che è meglio rifletterci da sobri e gli chiedo di venire nei miei alloggi la mattina seguente per parlarne seriamente.
Pensandoci, da lì potrei anche contattare Lux e aggiornarlo su quanto accaduto dopo la nostra recente separazione. Scaccio il pensiero sentimentalista e, una volta filtrato, resta il fatto oggettivo e lampante che Lux potrebbe nuovamente aiutarci.

Pago il conto e prima di andarmene verso la sala comando chiedo a Sal una delle sue sigarette magiche. Uscendo dalla sala comune con il malloppo cambio idea sulla direzione da prendere. Raggiungo gli hangar e salgo a bordo della Costante di Planck che, nel frattempo, è stata ripulita e lucidata. Qualcuno si è divertito a verniciare una scritta sulla pancia della nave, da entrambi i lati: wi(n)dow maker. Un simpatico gioco di parole che esprime a tutti gli effetti la mortalità che questa nave è in grado di dispensare.
Mi siedo su uno dei sedili posteriori. Preparo del caffè e accendo la sigaretta all'Onion Head. Ho mille pensieri per la testa. La soluzione di uno dei tanti puzzle che mi sono trovata a dover risolvere sembra essere vicina. Se tutto andrà per il verso giusto, nonostante le chance siano scarse, forse tra una manciata di giorni rivedrò Monica.

Ricordati di me

Estraggo il diario dalla copertina rossa dalla tasca interna della giacchetta. Non si apre in nessun modo. Prendo la penna dal suo alloggiamento. L'incisione beffarda sul dorso mi perseguita.

Ricordati di me.

Di chi? Di Monica? Come potrei dimenticarla...?

A parte l'incisione, la penna non sembra avere altro da comunicare. Provo ad impugnarla ma cade. La rimetto al suo posto per evitare di danneggiarla. Potrebbe rivelarsi essere tutto ciò che mi rimane di Monica.

Rimetto il diario in tasca, dove ormai lo tengo sempre, saldamente vicino a me.

Prendo da uno dei cassetti presenti sotto la machina del caffè il necessario e mi scrivo il piano di Kerry nel dettaglio, così da poterlo rileggere e rifletterci sopra in seguito. Per un attimo sento una strana sensazione prendendo la vecchia penna. Come un dettaglio che mi sfugge... Alzo le spalle e trascrivo l'idea di Kerry senza dare troppa importanza a quella sensazione momentanea.

Scendo dalla Costante di Planck e me ne torno da π, nei miei alloggi.

Questa notte... Questa luce dimezzata, la spenderò conteggiando in quanti modi il piano di Kerry potrebbe rivelarsi fatale.

Firmato: Comandante Emma Adama.
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